Guardateli signori, guardateli da vicino; volti belli e sorridenti, volti rasati e abbronzati, prima del via della gara. Ma il ciclismo per compiere la sua magia centenaria chiede dei sacrifici. E l’altare di questa divinità è la strada, che segna indelebilmente che ci ha corso. Sono passate solo poche ore dalla partenza, ma sui volti dei ciclisti sembrano trascorse decine di anni. Anche il ciclismo iper-tecnologico di oggi è solitudine, silenzio e fatica, tanta.